Studio di fattibilità a Lamezia-Terme Caronte: questo studio descrive la valutazione geotermica effettuata nel sito di Terme Caronte (CZ) e la proposta tecnico-economica per lo sviluppo di un progetto impiantistico relativo a risorse geotermiche a bassa entalpia per la realizzazione di un impianto geotermico per l'essiccamento dei fanghi, dimensionato sul vicino impianto di depurazione di Lamezia Terme, e un impianto geotermico per la climatizzazione dello stabilimento termale di Terme Caronte. Considerato che lo studio del sito di Terme Caronte ha riguardato un'area estesa e si riferisce alla piana di Lamezia Terme, e che l'impianto di essiccamento fanghi reflui ha preso come esempio di applicazione quello di Lamezia Terme, il sito oggetto di studio è stato rinominato Lamezia - Terme - Caronte. Dal punto di vista della risorsa geotermica, l'area è stata scelta sia per la presenza di acque termali (Terme Caronte) mineralizzate e calde con una temperatura all'uscita di circa 39°C e sia per le possibili potenzialità in termini di utilizzo delle eventuali risorse geotermiche profonde per un uso diretto nei settori produttivi dell'area. Tali manifestazioni termali si trovano in corrispondenza di alti strutturali che mostrano in finestra tettonica le unità carbonatiche appenniniche al di sotto delle unità cristalline. Alla luce dei risultati conseguiti, ottenuti attraverso rilievi geologici di superficie, indagini geochimiche, prospezioni geofisiche ed elaborazioni dei dati sismici forniti dall'ENI, l'area di Terme Caronte risulta caratterizzata dalla presenza in profondità di potenziali serbatoi geotermici in roccia fratturata, ricoperti da terreni che costituiscono un'efficace copertura impermeabile, essendo prevalentemente impermeabili o comunque a bassa permeabilità. Il contesto geologico-strutturale che caratterizza l'area di Teme Caronte evidenzia che la risalita delle acque calde, individuata in diverse sorgenti distinte ma spazialmente vicine, avvenga attraverso l'espressione congiunta del sistema di faglie orientato localmente NE-SW e quello N-S. Inoltre, la zona di contatto con i depositi impermeabili neogenici costituisce una soglia di permeabilità che tende ad ostacolare il travaso verso la Piana di Lamezia Terme. Lo studio geochimico ha evidenziato che le acque delle sorgenti di Terme Caronte non hanno elevati mescolamenti con quelle superficiali, dimostrando la presenza di una risalita rapida lungo la fascia di interferenza tra i due sistemi tettonici indicati. Vista la presenza di elementi che identificano un'origine meteorica delle acque della sorgente Terme Caronte con scambio acqua-roccia di tipo carbonatico, il modello concettuale del sistema termale prevede che ilserbatoio geotermico sia alimentato dalle acque di pioggia che si infiltrano nel settore meridionale del massiccio della Sila, penetrando nelle unità metamorfiche superficiali che risulterebbero permeabili per fratturazione soprattutto lungo le zone caratterizzate da strutture tettoniche molto importanti a carattere regionale (Tansi et al., 2007). Una volta infiltratesi, le acque si approfondiscono nel serbatoio geotermico presente nel complesso carbonatico sottostante ad una profondità di 3-4 chilometri. La mancanza di dati di pozzi profondi e le conseguenti incertezze nelle quote delle unità profonde è stata parzialmente colmata dalla perforazione di un pozzo esplorativo, il primo sondaggio in Calabria continentale a raggiungere una profondità di poco inferiore a 1 km. Il sondaggio è stato posizionato tenendo conto di limitazione logistiche (accessi e topografia) e della geologia del luogo. Purtroppo il sondaggio non ha raggiunto il serbatoio geotermico, che risulta molto profondo, pertanto le proposte impiantistiche si riferiscono a risorse di bassa termalità superficiali. Le proposte impiantistiche sviluppate per Terme Caronte si riferiscono a due distinte modalità di utilizzo della geotermia: o impianto geotermico per l'essiccamento dei fanghi provenienti dalla linea di trattamento fanghi del depuratore di acque reflue presente nella zona industriale di Lamezia Terme (a circa 5 km dalla zona di Terme Caronte). Per quanto quest'applicazione non si riferisca esattamente al sito scelto, si è pensato di sviluppare una proposta impiantistica interessante per la sua applicazione in tutte le zone nelle quali sia presente un impianto di depurazione utilizzando il calore prelevato dalla risorsa geotermica a bassa entalpia. o impianto geotermico per la climatizzazione degli uffici dello stabilimento delle Terme Caronte. Sono state valutate due iverse configurazioni di impianto di essiccamento dei fanghi, considerando l'integrale ricircolo dell'aria (CASO 1) o con espulsione dell'aria umida (CASO 2).
VIGOR: Sviluppo geotermico nella regione Calabria - Studi di Fattibilità a Rende e Lamezia Terme Caronte
Aceto L;Aldighieri B;Antronico L;Ardizzone F;Balasco M;Boniolo G;Botteghi S;Caielli G;De Franco R;Desiderio G;Donato A;Giampaolo V;Gola G;Iovine G;Lombardo G;Manzella A;Norini G;Piscitelli S;Rizzo E;Santilano A;Trumpy E;
2015
Abstract
Studio di fattibilità a Lamezia-Terme Caronte: questo studio descrive la valutazione geotermica effettuata nel sito di Terme Caronte (CZ) e la proposta tecnico-economica per lo sviluppo di un progetto impiantistico relativo a risorse geotermiche a bassa entalpia per la realizzazione di un impianto geotermico per l'essiccamento dei fanghi, dimensionato sul vicino impianto di depurazione di Lamezia Terme, e un impianto geotermico per la climatizzazione dello stabilimento termale di Terme Caronte. Considerato che lo studio del sito di Terme Caronte ha riguardato un'area estesa e si riferisce alla piana di Lamezia Terme, e che l'impianto di essiccamento fanghi reflui ha preso come esempio di applicazione quello di Lamezia Terme, il sito oggetto di studio è stato rinominato Lamezia - Terme - Caronte. Dal punto di vista della risorsa geotermica, l'area è stata scelta sia per la presenza di acque termali (Terme Caronte) mineralizzate e calde con una temperatura all'uscita di circa 39°C e sia per le possibili potenzialità in termini di utilizzo delle eventuali risorse geotermiche profonde per un uso diretto nei settori produttivi dell'area. Tali manifestazioni termali si trovano in corrispondenza di alti strutturali che mostrano in finestra tettonica le unità carbonatiche appenniniche al di sotto delle unità cristalline. Alla luce dei risultati conseguiti, ottenuti attraverso rilievi geologici di superficie, indagini geochimiche, prospezioni geofisiche ed elaborazioni dei dati sismici forniti dall'ENI, l'area di Terme Caronte risulta caratterizzata dalla presenza in profondità di potenziali serbatoi geotermici in roccia fratturata, ricoperti da terreni che costituiscono un'efficace copertura impermeabile, essendo prevalentemente impermeabili o comunque a bassa permeabilità. Il contesto geologico-strutturale che caratterizza l'area di Teme Caronte evidenzia che la risalita delle acque calde, individuata in diverse sorgenti distinte ma spazialmente vicine, avvenga attraverso l'espressione congiunta del sistema di faglie orientato localmente NE-SW e quello N-S. Inoltre, la zona di contatto con i depositi impermeabili neogenici costituisce una soglia di permeabilità che tende ad ostacolare il travaso verso la Piana di Lamezia Terme. Lo studio geochimico ha evidenziato che le acque delle sorgenti di Terme Caronte non hanno elevati mescolamenti con quelle superficiali, dimostrando la presenza di una risalita rapida lungo la fascia di interferenza tra i due sistemi tettonici indicati. Vista la presenza di elementi che identificano un'origine meteorica delle acque della sorgente Terme Caronte con scambio acqua-roccia di tipo carbonatico, il modello concettuale del sistema termale prevede che ilserbatoio geotermico sia alimentato dalle acque di pioggia che si infiltrano nel settore meridionale del massiccio della Sila, penetrando nelle unità metamorfiche superficiali che risulterebbero permeabili per fratturazione soprattutto lungo le zone caratterizzate da strutture tettoniche molto importanti a carattere regionale (Tansi et al., 2007). Una volta infiltratesi, le acque si approfondiscono nel serbatoio geotermico presente nel complesso carbonatico sottostante ad una profondità di 3-4 chilometri. La mancanza di dati di pozzi profondi e le conseguenti incertezze nelle quote delle unità profonde è stata parzialmente colmata dalla perforazione di un pozzo esplorativo, il primo sondaggio in Calabria continentale a raggiungere una profondità di poco inferiore a 1 km. Il sondaggio è stato posizionato tenendo conto di limitazione logistiche (accessi e topografia) e della geologia del luogo. Purtroppo il sondaggio non ha raggiunto il serbatoio geotermico, che risulta molto profondo, pertanto le proposte impiantistiche si riferiscono a risorse di bassa termalità superficiali. Le proposte impiantistiche sviluppate per Terme Caronte si riferiscono a due distinte modalità di utilizzo della geotermia: o impianto geotermico per l'essiccamento dei fanghi provenienti dalla linea di trattamento fanghi del depuratore di acque reflue presente nella zona industriale di Lamezia Terme (a circa 5 km dalla zona di Terme Caronte). Per quanto quest'applicazione non si riferisca esattamente al sito scelto, si è pensato di sviluppare una proposta impiantistica interessante per la sua applicazione in tutte le zone nelle quali sia presente un impianto di depurazione utilizzando il calore prelevato dalla risorsa geotermica a bassa entalpia. o impianto geotermico per la climatizzazione degli uffici dello stabilimento delle Terme Caronte. Sono state valutate due iverse configurazioni di impianto di essiccamento dei fanghi, considerando l'integrale ricircolo dell'aria (CASO 1) o con espulsione dell'aria umida (CASO 2).File | Dimensione | Formato | |
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