Everyday Questions. Gender, Economic, and Cultural Practices in Maritime Early Modern and Modern Everyday Life (17th-20th centuries)
Dal 05/12/2024 ore 09.15 al 06/12/2024 ore 18.00
In presenza (Fondazione Banco di Napoli, via dei Tribunali 223, Napoli) e online
Dal 5 al 6 dicembre 2024, si terrà il workshop "Everyday Questions. Gender, Economic, and Cultural Practices in Maritime Early Modern and Modern Everyday Life (17th–20th centuries), organizzato dal NextGenerationEU Project ‘Ondine’ (Dip.to di Storia, Patrimonio culturale, Formazione e Società – Università di Roma “Tor Vergata”) e dall’Istituto di storia dell’Europa mediterranea del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Isem), con il patrocinio dell’Istituto nazionale Ferruccio Parri e della Fondazione Isec-Istituto per la Storia dell’Età Contemporanea.
Come suggerito da Catterall e Campbell (2012), i porti possono essere riconosciuti come “punti di articolazione” tra i vari assi dell'identità di un individuo (ad esempio, classe, sesso, “razza”), i diversi contesti di appartenenza (ad esempio, comunità, etnia, gruppo aziendale, Stato) e i diversi quadri normativi (ad esempio, autorità formale, capitalismo, religione). In questo scenario, il genere appare come uno strumento di analisi intersezionale particolarmente efficace per quel contesto specifico, poiché consente all'indagine di trascendere i limiti di natura normativa, identitaria e di appartenenza.
Quando si pronuncia la parola 'porto', la prima immagine che viene in mente, dopo le navi e i moli, è quella di un marinaio, di un mercante, di un viaggiatore/turista o, infine, di un migrante. Nell'immaginario collettivo, tutti questi soggetti sono uomini e, allo stesso modo, i porti cittadini sono di solito classificati come ambienti maschili. Tuttavia, considerando che gli uomini locali - a loro volta marinai, mercanti, viaggiatori o migranti - erano spesso e per lunghi periodi lontani da casa, i contesti urbano-marittimi erano in realtà spazi che consentivano alle donne, soprattutto delle classi inferiori, una notevole agency economica, sociale, relazionale e culturale. In epoca moderna, le opportunità di lavoro, carriera e imprenditorialità in una città portuale includevano ruoli come l'usuraia, la cameriera, la pescivendola, la locandiera, la contrabbandiera, la marittima, la viaggiatrice - anche al porto o nei cantieri navali -, la "lavoratrice" del sesso, la trasformatrice o la venditrice di beni di consumo coloniali (ad esempio, tabacco, caffè, cioccolato). Tuttavia, le donne dei porti erano anche commercianti, armatrici, viaggiatrici/turiste, esploratrice e avventuriere. A questo proposito, è essenziale capire che le donne hanno anche scelto di lasciare le loro comunità di origine per perseguire nuovi orizzonti lavorativi, sociali ed economici, spesso in altri porti cittadini e spesso oltreoceano. Così facendo, queste lavoratrici/imprenditrici migranti sono state anche in grado di riconfigurare e riformulare le relazioni e i ruoli di genere al di fuori del mainstream e delle norme socio-culturali dominanti.
Infine, è necessario sottolineare che l'intricata intersezione tra l'ambiente urbano-marittimo e il genere può anche assumere i contorni della “storia del crimine”, con i suoi sfaccettati intrecci sessuali, di salute pubblica, moralistici, repressivi e normativi.
Con un approccio multidisciplinare il workshop si propone di evidenziare le modalità attraverso le quali la (dis)appartenenza di genere ha plasmato o influenzato le culture del lavoro e/o dell'impresa, le relazioni tra i sessi, le classi, le generazioni, le nazionalità/“razze” o altri tipi di appartenenza e, infine, i modelli di vita quotidiana nelle città portuali e/o con la presenza di empori europee (imperiali/coloniali) in epoca moderna (XIX-XX secolo).
L'evento si svolgerà in presenza e online.
Organizzato da:
Università degli Studi di Roma "Tor Vergata"
Istituto di storia dell'Europa mediterranea (Cnr-Isem)
Referente organizzativo:
Erica Mezzoli
Università Tor Vergata
Università degli studi di Roma Tor Vergata, Via Columbia 1 Roma
everyday.naples2024@gmail.com
Modalità di accesso: ingresso libero
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