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Giorgio Fiocco: un pioniere della fisica dell'atmosfera

03/08/2012

Un'immagine di Giorgio Fiocco
Un'immagine di Giorgio Fiocco

Si è spento l'ideatore delle applicazioni del radar ottico allo studio dell’atmosfera e realizzatore di importanti infrastrutture di ricerca, quali ad esempio il LIDAR del CNR

Si è spento Giorgio Fiocco, padre della fisica dell'atmosfera, ideatore delle applicazioni del radar ottico allo studio dell'atmosfera e realizzatore di importanti infrastrutture di ricerca, quali ad esempio il LIDAR, del CNR.  Giorgio Fiocco e' stato membro dell'Accademia dei Lincei, professore di Fisica Terrestre all'Università "Sapienza" di Roma, e già direttore dell'Istituto di Fisica dell'Atmosfera (IFA) del CNR, ora parte dell'Istituto di Scienze dell'Atmosfera e del Clima (ISAC). Nel corso della sua lunga e prestigiosa carriera ha ottenuto risultati scientifici di grandissima rilevanza. Ciò che lo ha sempre distinto è stata la sua straordinaria inventiva, cioè la capacità di ideare esperimenti originali impiegando nuove e sofisticate tecnologie. Così, nei primi anni sessanta, all'inizio della sua carriera scientifica presso il prestigioso Massachusetts Institute of Technology (MIT), riuscì ad immaginare utilizzi della luce laser in campi ove quella recente tecnologia non era stata applicata. In particolare, fu il primo a ottenere una misura diretta della distanza Terra - Luna, registrando il tempo di ritorno di quella minima frazione di luce riflessa indietro dalla superficie lunare. Con questo esperimento il primo radar laser era stato realizzato; questo successo gli permise di ideare un altro impiego dello strumento: l'utilizzo del radar ottico per lo studio dell'atmosfera, realizzando il LIDAR (acronimo per Light Detection And Ranging) e pubblicando, nel 1963, il primo articolo su questa tecnica di sondaggio dell'atmosfera. Grandissima importanza ebbe poi la sua idea di impiegare il laser per la diagnostica nei plasmi, esperimento per il quale, a detta di suoi colleghi di quegli anni, rasentò la candidatura al premio Nobel.

Tornato in Italia alla fine di quel decennio, operò inizialmente presso i laboratori ESRIN (European Space Research Institute) di Frascati dell'Agenzia Spaziale Europea (ESA), ove creò un suo gruppo di ricerca che successivamente volle trasferire al CNR e quindi nell'IFA. A quel tempo risale la sua idea di sfruttare l'effetto Doppler per ottenere una misura lidar della velocità del vento, nonché la progettazione e realizzazione di un telescopio a mosaico del diametro di 3 metri, da impiegare come ricevitore per il sondaggio lidar di strati atmosferici elevati.  E infatti utilizzò questo telescopio per rilevare le polveri vulcaniche proiettate in stratosfera dalla poderosa eruzione del vulcano El Chichon (1982) e, in un tempo successivo, per misurare la distribuzione di temperatura dell'aria fino 90 km di quota. Per alcuni anni, quindi, fu direttore dell'IFA e poi presidente dell'Agenzia Spaziale Italiana (ASI). In seguito continuò le sue attività di ricerca presso l'Università "Sapienza", ove aveva la cattedra di Fisica Terrestre, con un grosso impegno in attività polari, sia al Polo Sud nella base americana di Amundsen - Scott, ove egli stesso trascorse un lungo periodo per la messa a punto del suo sistema lidar, che nella zona polare artica all'interno della base americana di Thule.

Anche dopo il suo pensionamento ha continuato a svolgere attività di ricerca presso la sua Università, dove c'è tuttora in corso un esperimento, da lui ideato e cui continuava a dedicare il suo genio e le sue energie, per la rilevazione della distribuzione dimensionale delle particelle di inquinanti atmosferici tramite l'impiego di luce laser e di apparecchi fotografici digitali.

Giorgio Fiocco è stato un eccellente maestro che ha fatto crescere generazioni di ricercatori nel campo della fisica dell'atmosfera.  E' stato poi un vero ricercatore sperimentale, capace di ideare e realizzare strumenti innovativi anche "sporcandosi personalmente le mani" nella meccanica messa a punto dei suoi esperimenti. La sorte, forse conoscendolo, ha voluto che si spegnesse all'improvviso, avendo in mano una pinza ed un cacciavite, che stava usando per sistemare l'impianto d'irrigazione del suo giardinetto pensile.