13/10/2015
Il Commissario di governo alle bonifiche Mario De Biase, ha incaricato il Cnr di effettuare uno studio sul versante delle emissioni gassose causate dalle discariche abusive dell'agro di Gigliano, un aspetto ad oggi poco conosciuto e sempre più al centro dell’attenzione, dopo che indagini approfondite hanno dimostrato l’innocenza delle produzioni agroalimentari della cosiddetta Terra dei fuochi.
Una task force, costituita da due istituti del Cnr e dal DiST dell’Università Parthenope, sta operando da alcuni mesi sulle cave dell’area vasta, per determinare la quantità e qualità delle esalazioni e stimare le aree maggiormente interessate dalla nube tossica, nell’ambito del progetto BioQuar, coordinato dall’ISAFOM-CNR di Napoli.
“Il piano di monitoraggio si articola su diverse scale di indagine” riferisce Enzo Magliulo, coordinatore di BioQuar “a partire dai rilievi puntiformi effettuati sulla superficie di discarica e nei tubi di captazione, passando per la misura continuativa delle emissioni tramite una torre di misura micrometorologica - fino alla scala di paesaggio, con i rilevi aerei dei due velivoli SKY-Arrow ERA di ISAFOM”.
Oggetto dello studio sono le emissioni di biogas, una miscela di sostanze gassose rilasciate in atmosfera per effetto dei processi di fermentazione batterica dei residui organici. I principali costituenti del biogas sono anidride carbonica e metano, i due più potenti gas serra che - seppure non costituiscono un problema per la salute umana - rappresentano tuttavia una minaccia per l’ambiente per il contributo al riscaldamento globale del pianeta. Altri costituenti gassosi, presenti in minor quantità nel biogas, appartengono invece alla famiglia dei Composti Organici Volatili (COV) e costituiscono un pericolo diretto o indiretto per l'ecosistema e la salute umana.
BioQuar si articola su due anni di attività, tuttavia i risultati dei primi mesi di monitoraggio hanno già mostrato ingenti esalazioni in atmosfera. L’emissione oraria media di metano nel periodo giugno-agosto è stata, infatti, di 1080 metri cubi che, utilizzati a fini energetici, coprirebbero il fabbisogno annuo di circa 2300 famiglie. Il flusso di anidride carbonica, pari a 5500 kg l’ora, equivale invece alle emissioni su strada urbana di oltre 1600 automobili.
“I rilievi aerei con strumentazione ottica multispettrale e nell’infrarosso termico” afferma Beniamino Gioli di Ibimet-Cnr “hanno consentito la mappatura ad alta risoluzione del comprensorio, fornendo indicazioni sull’estensione degli incendi dolosi e sulle aree sospette di interramento illegale di rifiuti. Mediante sorvolo a bassa quota e l’utilizzo di strumentazione avanzata di misura, sono state inoltre fornite le prime evidenze sulla posizione ed intensità delle sorgenti di biogas, che saranno utilizzate per guidare le misura a terra”.
I COV emessi in maggiori quantità appartengono alla famiglia dei composti aromatici: il più abbondante è lo xilene, seguito da toluene, benzene, etilbenzene, 1,3,5-trimetilbenzene e 1,2,3,5-tetrametilbenzene. Tutte queste sostanze, in particolare il benzene, sono notoriamente nocive per la salute. Sono stati anche identificati composti terpenici, responsabili della formazione dello smog fotochimico e tra i principali agenti delle così dette molestie olfattive.
Le misure sono integrate da simulazioni con modelli di dispersione atmosferica, che hanno consentito di delimitare l’area di massima ricaduta dei prodotti di combustione del recente rogo della ex-Resit X ed in prospettiva produrranno mappe mensili della dose di sostanze assorbite dai sistemi agricoli e dalla popolazione.
Lo studio ha riguardato inizialmente le discariche di Masseria del pozzo, Novambiente ed ex-Resit, ma i rilievi saranno presto estesi a tutte le cave e depositi di ecoballe della zona - incluso quello di Taverna del Re, esteso su oltre 120 ettari – mediante campagne speciali da eseguire su richiesta del Commissariato per fornire un quadro esaustivo dello stato dell’atmosfera.
Per informazioni:
Vincenzo Magliulo
Isafom-Cnr
enzo.magliulo@cnr.it
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