'Sacred water, polluting sins': il Gange protagonista nel progetto 'Teco'
Finanziato dall'Unione Europea nell'ambito dell'azione di cooperazione scientifica con l'India, il progetto TECO (Technological eco-innovationsg for the quality control and the decontamination of polluted waters and soils), coordinato dal Cnr, ha rinforzato le collaborazioni di ricerca tra Europa e India in campo ambientale, specialmente per quanto riguarda il tema della decontaminazione di acque e suoli inquinati. Nell'ambito del progetto, il fotografo professionista Giancarlo Cammerini ha percorso un viaggio lungo il fiume Gange che ha documentato con video e foto: ne abbiamo raccolte alcune in questa photogallery. Ecco il suo 'racconto':
"L'idea di risalire il fiume Gange, dalle foci nel golfo del Bengala alle sorgenti himalayane, per me ha rappresentato anche un viaggio della memoria e di osservazione critica: da ragazzo infatti, senza sapere che vi sarei tornato trentacinque anni dopo, ho risalito la valle del fiume fino ad arrivare a Gomukh (la bocca della vacca), il ghiacciaio dove nasce il Gange e che oggi si trova centinaia di metri più a monte, segno tangibile del veloce cambio climatico. Attraversando il Paese con treni, auto, rickshaw, tuc-tuc, imbarcazioni e camminando ho seguito per 2500 km le folle di pellegrini che durante tutto l’anno affollano questi luoghi sacri, ho viaggiato nelle città simbolo seguendo il pellegrinaggio Hindu, ma anche località oggetto del monitoraggio ambientale che l’istituto Neeri di Nagpur sta conducendo da alcuni anni negli ecosistemi fluviali con risultati sorprendenti.
Questi luoghi mi hanno raccontato del fiume più sacro al mondo, ora malato e in cerca di aiuto: il Gange (Ganga) infatti è visto dagli indù come Dea Madre, un fiume puro e purificante, centrale per l'esistenza di metà della popolazione indiana ma -ironia della sorte- è anche uno dei più inquinati della terra. L'acqua così sacra alla vita spirituale è divenuta molto pericolosa per la salute fisica, drenando ogni giorno milioni di litri di liquami urbani, residui di lavorazioni industriali e sostanze chimiche derivanti dalle colture agricole. L'inquinamento raggiunto è diventato, per i locali, una questione nazionale: sono state attivate nuove leggi per prevenire, neutralizzare e disinquinare, ed è stata istituita la National Mission for Clean Ganga, (www.nmcg.nic.in) un organismo statale per affrontare con progetti e compiti speciali la grave situazione.
Durante il viaggio ho incontrato e parlato con tante persone: semplici pellegrini, famiglie, Sadhu (i mistici indiani che rinunciano a tutto per vivere una vita di santità). Ma l’incontro più sorprendente è avvenuto nella città santa di Rishikesh con Swami Chidanand Saraswati, un guru indiano con al seguito milioni di fedeli che dopo la cerimonia dell’Aarti - un rituale che viene eseguito in città e villaggi lungo il fiume Gange - mi ha parlato in modo molto pragmatico e direi poco dogmatico: "La gente pensa che Ganga può prendersi cura dei peccati, è vero, ma si dimentica che mentre Ganga può prendersi cura dei peccati, non può prendersi cura dei rifiuti e dell’inquinamento. A quello dobbiamo pensare noi"