14/04/2025
Dalla collaborazione tra il Parco Nazionale dell'Alta Murgia e l'Istituto sull'Inquinamento Atmosferico del Consiglio nazionale delle ricerche di Bari (Cnr-Iia), nasce la stazione di monitoraggio CLARA (Carbon Land-Atmosphere Retrieval in Alta Murgia), recentemente installata ai margini del bosco di Acquatetta, in Puglia.
La stazione, installata nell'ambito del progetto MOIRA (MOnitoraggio forestale: Incendi e Ripresa in Alta Murgia), finanziato dal Ministero dell'Ambiente, ha l'obiettivo di misurare il flusso di carbonio tra suolo e atmosfera, un parametro cruciale per valutare la ripresa della vegetazione in un'area colpita da incendi distruttivi negli ultimi anni.
La stazione CLARA utilizza la tecnologia ad eddy covariance per monitorare lo scambio ecosistemico netto di diossido di carbonio e vapore acqueo con l'atmosfera, seguendo gli standard dell'infrastruttura Europea ICOS (Integrated Carbon Observation System). Il sistema permette di tracciare le traiettorie dei vortici convettivi e misurare il loro contenuto di acqua e di ossido di carbonio, fornendo dati fondamentali per distinguere gli effetti dei processi di fotosintesi e respirazione della vegetazione.
I dati provenienti dalla stazione, integrati con quelli satellitari della piattaforma Sentinel-2, permetteranno di prevedere l'evoluzione della vegetazione su vaste aree del Parco, minimizzando i danni ambientali e migliorando la gestione delle emergenze legate agli incendi.
Il progetto MOIRA è finalizzato da un lato a identificare e classificare le aree percorse dal fuoco nel Parco dell’Alta Murgia a partire dalle immagini satellitari della piattaforma Sentinel-2 e dall’altro a studiare la ricrescita dell’ambiente vegetale dopo un incendio. Un sistema aggiuntivo di sensori per il monitoraggio in tempo reale del territorio del Parco aiuterà a riconoscere automaticamente gli eventuali incendi in corso di sviluppo e la presenza di gas dannosi per le persone e per l’ambiente, minimizzando così i danni ambientali conseguenti.
Il sito scelto per l'installazione della stazione, un'area di 29 ettari rimboscata a pini, è stato colpito da tre incendi tra il 2012 e il 2023, con la conseguente perdita totale della copertura boschiva. La particolare eterogeneità spaziale della vegetazione nel sito, dovuta alla possibile ripresa delle querce autoctone e all'avanzata della vegetazione tipica della prateria dell'Alta Murgia, rende fondamentale il monitoraggio per studiarne l'evoluzione nel tempo.
Il Direttore f.f. dell'Istituto sull'Inquinamento Atmosferico del Cnr, Paolo Mazzetti, ha espresso grande soddisfazione per l'installazione della stazione CLARA: "Questo progetto rappresenta un passo significativo verso la comprensione delle dinamiche di ripresa della vegetazione dopo un incendio. I dati raccolti saranno cruciali anche per costruire modelli di risposta della vegetazione alle pressioni imposte dai cambiamenti climatici, contribuendo alla tutela e alla gestione sostenibile del Parco Nazionale dell'Alta Murgia e alla comprensione delle dinamiche comuni alle aree protette".
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