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Lo stress del reticolo endoplasmatico è un fattore critico nella morte neuronale causata da deprivazione trofica.

Le neurotrofine sono essenziali per garantire la sopravvivenza e lo sviluppo delle cellule nervose. In assenza di supporto trofico i neuroni vanno incontro a notevoli alterazioni funzionali e quindi a morte qualora la deprivazione trofica venga protratta nel tempo.
Le malattie neurodegenerative sono caratterizzate da estesa morte neuronale e questa perdita irreversibile è il fattore responsabile delle alterazioni funzionali e cognitive a carico del sistema nervoso. E' pertanto essenziale conoscere i processi cellulari che ne sono responsabili al fine di mettere a punto efficaci strategie terapeutiche. Recenti ricerche svolte nell'Istituto di Neuroscienze e pubblicate sulla rivista internazionale Brain Research hanno evidenziato un nuovo meccanismo tramite il quale l'assenza di neurotrofine porta ad alterazione e morte delle cellule nervose. Si è visto che uno degli eventi cellulari più precoci innescati dalla deprivazione di fattori neurotrofici consiste in una alterazione dell'equilibrio funzionale del reticolo endoplasmatico, il comparto subcellulare deputato a provvedere alla sintesi proteica. Nel giro di poche ore i neuroni deprivati sovraesprimono proteine di stress e in seguito mostrano alterazioni del livello di calcio libero nel reticolo endoplasmatico, che tende ad abbassarsi progressivamente. Farmaci in grado di bloccare l'apertura di canali ionici per il calcio localizzati sul reticolo endoplasmatico e capaci pertanto di limitare o impedire la perdita di questo ione sono anche in grado di contrastare efficacemente l'avvio del processo di morte neuronale. Questi risultati mettono in luce un nuovo meccanismo attraverso cui una deprivazione trofica protratta nel tempo porta ad alterazione della fisiologia neuronale e definiscono una possibile strategia terapeutica per contrastare le patologie neurodegenerative.