Istituto per il sistema produzione animale in ambiente Mediterraneo (ISPAAM)

Descrizione

L'Istituto per il Sistema Produzione Animale in Ambiente Mediterraneo (ISPAAM) è stato costituito nel maggio 2002 dalla fusione dell'Istituto di Adattamento dei Bovini e dei Bufali all'Ambiente del Mezzogiorno (IABBAM) di Napoli ed il Centro di Studio sui Pascoli Mediterranei (CSPM) di Sassari, dopo la chiusura del Centro per i Ruminanti Minori (CRM) di Bari e del Centro per la Conservazione del Foraggio (CCF) di Bologna. Lo IABBAM, a sua volta, era stato fondato nel 1974, mentre il CSPM di Sassari era stato fondato nel 1984.

Sulla base del suo know-how e l'esperienza acquisita, l'ISPAAM si propone come punto di riferimento sia per la ricerca CNR nelle Produzioni Animali che come centro di attività per lo studio delle problematiche di questo settore in ambito Mediterraneo. Tali problematiche sono legate principalmente al miglioramento genetico di animali e piante di interesse zootecnico, agli ambienti di allevamento animale, alla produzione di foraggio ed all'ottenimento di alimenti di qualità.

Le principali finalità dell'Istituto riguardano il miglioramento della sostenibilità dei sistemi foraggero-zootecnici attraverso una ottimizzazione del rapporto resa/qualità dei prodotti, al fine di rispondere alle esigenze dei consumatori, dei mercati e senza trascurare l'impatto sull'ambiente. Tale razionalizzazione delle attività offre anche la possibilità di armonizzare il lavoro condotto da diversi soggetti istituzionali in campo zootecnico, al fine di ottenere un'efficace programmazione Nazionale dell'intero sistema di Produzione Animale.

L'Istituto si interessa delle Produzioni Animali con approcci interdisciplinari e sistemici che comprendono le produzioni sia animali che vegetali (quest'ultime finalizzate ad applicazioni zootecniche ed energetiche) ponendo una particolare attenzione alle produzioni animali di qualità, che costituiscono un sistema complesso, il cui studio richiede conoscenze di diverse discipline scientifiche.

Le attività di ricerca sviluppate riguardano la citogenetica, la biochimica-proteomica, la genetica molecolare, la nutrizione, la fisiologia cellulare, la microbiologia, l'agronomia, la foraggicoltura e la modellistica per applicazioni bio-agroalimentari.

Il potenziale generato dall'attività di ricerca dell'Istituto può essere riassunto come segue:

(a) miglioramento genetico negli animali di interesse zootecnico;
(b) caratterizzazione proteomica di organismi di interesse agro-alimentare e/o veterinario;
(c) selezione/trattamento di alimenti e piani per la nutrizione animale;
(d) benessere degli animali;
(e) miglioramento delle tecniche agronomiche per usi multifunzionali dei pascoli;
(f) impiego di biomasse per scopi energetici utilizzando specie native tolleranti la siccità.