Allo scopo di supportare l'esperto nella diagnosi oggettiva del degrado dei monumenti di interesse archeologico, i ricercatori dell'IAC, negli ultimi anni, hanno proposto e sviluppato specifiche metodologie. La ricerca, svolta sia nell'ambito del progetto SIINDA sia per conto della soprintendenza della Regione Val d'Aosta, a superamento dei tradizionali protocolli di indagine, è orientata all'ottimizzazione dell'acquisizione delle informazioni ambientali, dei dati chimico- fisici e di immagini relative al monumento in esame nonché alla loro analisi interpretazione e presentazione. Un aspetto rilevante è rappresentato dalla non invasività di tutte le metodologie sviluppate.
In particolare, tali metodologie, sono orientate al processo di acquisizione dei dati, all'analisi di immagini per l'estrazione di caratteristiche di degrado e alla definizione di strumenti di associazione di condizioni fisico chimiche con cause del degrado e di modelli matematici per lo studio dell'evoluzione del degrado.
Per supportare, nel miglior modo possibile l'esperto nell'azione di monitoraggio, le metodologie menzionate sono state considerate come moduli di un sistema integrato progettato, inizialmente, analizzando e, successivamente, formalizzando le tradizionali procedure di monitoraggio. L'utilizzo del sistema prevede una fase di pre-monitoraggio realizzata da differenti componenti. Infatti, l'esperienza dell'esperto e le metodologie tradizionali usate nei protocolli per la conservazione, come i prelievi di materiale di costruzione o la disposizione di sensoristica remota e sul monumento, sono integrate da tecniche di analisi di immagine per la segmentazione basata sul colore, analisi wavelet ed estrazione di caratteristiche per l'individuazione ottima dei punti di misura, strumenti di intelligenza artificiale come le reti neurali per la realizzazione di sensori virtuali e modelli matematici per lo studio dell'evoluzione del degrado, in particolare, di tipo chimico.
L'accostamento delle metodologie tradizionali alle metodologie informatiche durante la fase di pre-monitoraggio consente di acquisire sia la conoscenza sul sistema ambiente-monumento, sia di metter a punto gli strumenti che costituiscono l'ambiente di lavoro per il monitoraggio assistito dal calcolatore.
Durante la fase di monitoraggio, i sensori virtuali e i modelli di evoluzione del degrado, usando soltanto valori di parametri fisico-chimici remoti, forniranno informazioni sullo stato di conservazione del monumento.
Tali informazioni, sono interpretate e tradotte in messaggi di allerta tramite l'uso di una base di conoscenza costruita a priori, e per ogni specifico monumento, con l'ausilio dell'esperto e possono essere presentate in modo visuale e multimodale associandole ad un modello 3D del monumento.
Tutte le componenti della fase di premonitoraggio sono state realizzate e sperimentate su dati del caso di studio: Teatro romano di Aosta, mentre per le componenti della fase di monitoraggio e' in corso la messa a punto.
Focus