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Identificate due regioni genomiche e stili di vita associati alla longevità

La longevità è di interesse per tutti noi, e i filosofi hanno a lungo speculato sulla misura in cui essa sia pre-determinata dal destino. In questo studio, recentemente pubblicato su Nature Communications, ci si concentra su una questione più ristretta: l'entità e la natura delle sue basi genetiche e come queste si interrelano con tratti di salute e malattia.
In studi precedenti si è stimato che fino al 25% della variabilità della durata della vita umana è dovuta a fattori genetici, essenzialmente riconducibili a soli 3 loci nei pressi di APOE, FOXO3A e CHRNA3 / 5. Tuttavia gli studi genomici prospettici sulla durata della vita sono in genere ostacolati dal fatto che la partecipazione dei soggetti è spesso solo recente, consentendo tempi di monitoraggio insufficienti per un'analisi consistente della sopravvivenza dei partecipanti. Il gruppo capofila del Consorzio LifeGen, ideatore di questo studio, ha dimostrato che l'utilizzo del fenotipo "sopravvivenza dei genitori" di soggetti genotipizzati costituisce un ottimo sistema per rilevare le associazioni genetiche con la durata di vita. In questa meta-analisi di studi di associazione sull'intero genoma (GWAMA) hanno partecipato la UK Biobank - popolazioni di origine europea e africana - e altri 24 studi di popolazione, soprattutto da Europa, Australia e Nord America, raccogliendo i dati di oltre 600.000 soggetti. Allo studio ha partecipato anche il Consiglio nazionale delle ricerche (Istituto di genetica molecolare di Pavia -Ginevra Biino- e Istituto di genetica delle popolazioni di Sassari) con i dati di un'indagine epidemiologica condotta sulle popolazioni isolate della Sardegna.
Sono state identificate due nuove regioni associate alla longevità (HLA-DQA1 / DRB1 e LPA), inoltre si è mostrato che smettere di fumare, il livello di istruzione, l'apertura a nuove esperienze e i livelli di colesterolo (HDL) sono geneticamente correlati in modo positivo con la durata della vita, mentre la predisposizione alla malattia coronarica, il numero di sigarette fumate al giorno, l'insulinoresistenza e il grasso corporeo sono negativamente correlati. Sembrerebbe che l'effetto dell'istruzione sulla durata della vita sia principalmente mediato dal fumo mentre l'effetto dell'obesità sembra agire tramite la malattia coronarica. L'aumento di un'unità di indice di massa corporea risulta ridurre la durata di vita di 7 mesi mentre 1 anno di istruzione aggiunge 11 mesi alla durata prevista.
link:
Pubmed : https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/29030599
Nature Communications: https://www.nature.com/articles/s41467-017-00934-5