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IL PROGRAMMA H2020 FINANZIA UN PROGETTO DI RICERCA PER LA PRODUZIONE DI BIO-BUTANOLO DA SCARTI AGRO-ALIMENTARI

L'Istituto di Ricerche sulla Combustione (IRC) di Napoli è tra i partner del progetto di ricerca Waste2Fuels 'Sustainable production of next generation biofuels from waste streams' finanziato nell'ambito del programma di ricerca e innovazione H2020 LCE-11-2015 con il contratto n. 654623. Il progetto è coordinato dalla società spagnola IRIS Advanced Engineering e vede coinvolti 20 partner di 8 paesi tra cui il 'Dipartimento di Ingegneria Chimica dei Materiali e della Produzione Industriale' dell'Ateneo Federico II di Napoli. Il contesto in cui è stato sviluppato il progetto è quello della ricerca sui biocombustibili sostenibili che possano condurre ad una riduzione netta delle emissioni di gas serra senza impatti negativi sulla biodiversità e sullo sfruttamento dei terreni agricoli in accordo agli obiettivi imposti dalla Comunità Europea. Gli obiettivi del progetto sono:
- la mappatura e l'analisi degli scarti agro-alimentari disponibili in Europa e utilizzabili come feedstock per la produzione di bio-butanolo;
- la conversione di tali scarti in bio-butanolo attraverso lo sviluppo di metodi e tecnologie che migliorino significativamente l'efficienza di conversione, la produttività specifica e l'affidabilità dei reattori integrati per la conduzione del processo fermentativo ABE (Acetone-Butanolo-Etanolo);
- l'ottimizzazione di nuovi processi catalitici per la conversione di etanolo in butanolo e la valorizzazione energetica di correnti di scarto del processo;
- la dimostrazione della fattibilità dell'impiego del bio-butanolo prodotto come combustibile in sistemi industriali e nei trasporti al fine di valutare le sue proprietà eco-tossicologiche e di consentire lo scale-up delle tecnologie sviluppate;
- la valutazione dell'impatto ambientale e della sostenibilità economica attraverso l'analisi LCA e LCC.
Il contributo dei ricercatori dell'IRC riguarda lo sviluppo di tecnologie innovative per il pretrattamento e l'idrolisi enzimatica degli scarti agroalimentari lignocellulosici e lo sviluppo di processi catalitici innovativi per la conversione di etanolo in butanolo.