Focus

Un restauro in 3D - Il Nettuno di Bologna

Nel 2016 è iniziato il il restauro della Fontana del Nettuno di Bologna. L'azione è finanziata dal Comune di Bologna e è realizzata mediante una stretta collaborazione tra Comune, Università di Bologna, Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro del MiBACT (ISCR) e CNR-ISTI. Questo restauro è un progetto di notevole mole sia per la complessità dell'opera (costituita da più materiali e condizioni di conservazione molto differenziate), che per la quantità di azioni diagnostiche pianificate e per la consistente composizione del gruppo di lavoro (vari laboratori universitari, restauratori ISCR e studenti della scuola ISCR).

Descriviamo questa azione come Focus 2016 ISTI per la innovatività delle modalità di gestione della documentazione e della produzione dei rilievi di restauro, rese possibili dal sistema di gestione dei dati di restauro sviluppato da CNR-ISTI.

Il restauro del Nettuno, ed il piccolo finanziamento ad esso connesso, hanno dato il modo di concretizzare i desiderata di ISCR riguardo ad una più moderna e flessibile gestione del processo di documentazione del restauro, come discusso a più riprese nel contesto della collaborazione CNR-ISTI e ISCR attiva già da alcuni anni. Infatti, da tempo la Direzione di ISCR richiedeva la prototitpazione di un sistema di gestione che si appoggiasse pesantemente al rilievo 3D dell'opera in corso di restauro.
Il progetto del Nettuno ci ha permesso quindi di progettare un sistema informativo che fornisse tutte le funzionalità per: documentare lo stato dell'opera prima del restauro; inserire i dati (relativi sia a precedenti operazioni che agli esami diagnostici eseguiti nel corso del corrente restauro), geo-referenziandoli sulla superficie dell'opera; creare tutti i rilievi grafici di descrizione dello stato dell'opera e della sua conservazione; infine, supportare anche l'accesso del pubblico (mediante un secondo sito web dedicato alla disseminazione).
Il sistema è stato progettato in collaborazione tra Università di Bologna (prof. Marco Gaiani, coordinatore del progetto, ed il suo staff), ISCR e CNR-ISTI. CNR-ISTI ne ha poi curato la progettazione di dettaglio e l'implementazione.

L'innovatività di questo sistema di gestione risiede nell'appoggiarsi ad un modello ad altissima risoluzione 3D e nel gestire tutte le fasi di lavoro mediante una semplice interfaccia web. I precedenti sistemi di documentazione del restauro adottano usualmente spazi di lavoro 2D, costringendo alla scelta di un piano di proiezione fisso. In questo lavoro invece finalmente il restauratore può documentare direttamente in spazio 3D.
Il modello 3D della fontana del Nettuno è stato acquisito dalla Univ. di Bologna e da Studio MCM, mediante tecnologie di scansione 3D (sia di tipo attivo, laser scanning, che di tipo passivo, structure from motion). Il modello globale è costituito da diverse centinaia di milioni di triangoli e codifica anche l'attributo colore mediante texture di alta qualità.
Adottando lo strumento open "3DHOP" (http://3dhop.net/) sviluppato da CNR-ISTI, il modello 3D di descrizione dello stato dell'opera è stato reso navigabile direttamente dai comuni browser web. Si è deciso di strutturare l'accesso all'opera fornendo accesso sia al modello globale che a modelli di porzioni dell'opera (creando una rappresentazione organizzata su più livelli gerarchici), al fine di rendere più flessibile e efficiente l'accesso ai dati 3D.
L'utilizzatore del sistema (restauratore, tecnico, esperto) può quindi analizzare in tempo reale e su un qualsiasi dispositivo connesso al web (laptop o tablet) qualsiasi zona dell'opera. Il sistema ovviamente non si limita a fornire funzioni per l'analisi visiva: l'operatore può inserire documenti (testi, immagini, grafici) nel sistema in modo estremamente semplice, collegandoli ad una qualsiasi porzione di superfice (quindi geo-referenziando ogni documento inserito nel sistema). Inoltre, sono previste funzioni per realizzare le mappature, ossia creare direttamente sul modello 3D i layer grafici con cui i restauratori codificano le condizioni di conservazione o le azioni intraprese. La mappatura si ottiene indicando direttamente aree, punti, o linee sulla superfice 3D dell'opera digitale.
Tutti i dati inseriti sono ovviamente memorizzati in un opportuno data base di appoggio, interrogabile in modo semplice e guidato durante la navigazione sul modello 3D.

I piani per il futuro sono di estendere e generalizzare il lavoro fatto per il Nettuno, potenzialmente arrivando alla definizione di una infrastruttura e di un sistema standard per la documentazione del restauro.