Il processo di integrazione europea passa anche attraverso la creazione di uno "Spazio europeo di giustizia". Viviane Reding, Vicepresidente della Commissione europea e Commissaria per la Giustizia, ha dichiarato: «Nel giro di pochi anni, la politica di giustizia è salita alla ribalta dell'attività dell'Unione europea, un po' come l'impulso dato al mercato unico negli anni '90. Abbiamo fatto molta strada, ma il cammino per sviluppare un vero spazio europeo di giustizia è ancora lungo. Gettare ponti tra i diversi sistemi giudiziari significa costruire la fiducia. La fiducia nei rispettivi sistemi giudiziari è indispensabile per il funzionamento ottimale di un vero spazio europeo di giustizia»
Il contesto delle politiche europee è stato delineato nel 2010 dal "Programma di Stoccolma -- Un'Europa aperta e sicura al servizio e a tutela dei cittadini" e dal relativo piano d'azione della Commissione "Creare uno spazio di libertà, sicurezza e giustizia per i cittadini europei " ed è ora ridefinito dalla comunicazione "Un'Europa aperta e sicura: come realizzarla". La Commissione Europea nel 2010 ha inoltre riconosciuto il ruolo fondamentale delle nuove tecnologie nello sviluppo dello spazio europeo di giustizia varando il portale e-Justice, con il doppio obiettivo di promuovere la digitalizzazione delle procedure giudiziarie transfrontaliere e di avvicinare i cittadini europei alla conoscenza del sistema giustizia, sia a livello comunitario che nazionale.
Nella sua attività di ricerca l'Istituto di Teoria e Tecniche dell'Informazione Giuridica (ITTIG) opera in questo contesto con i suoi progetti e iniziative di ricerca, destinate sia all'attività giudiziaria come sistema organizzato di competenze, funzioni, procedure sia allo studio della giurisprudenza come oggetto di conoscenza, analisi, riflessione.
Suppportare l'accesso alla giustizia
Un progetto di larga scala che, coinvolgendo i Ministeri della Giustizia di 22 Stati membri, contribuirà significativamente alla creazione dello spazio digitale europeo della giustizia è e-CODEX - e-Justice Communication via Online Data Exchange. Il progetto ha lo scopo di sviluppare una piattaforma tecnologica che consenta lo scambio sicuro di documenti relativi alle procedure giudiziarie transnazionali che coinvolgono i paesi europei. Il progetto si occupa delle procedure più diffuse nella pratica giudiziaria transnazionale, quali il decreto ingiuntivo, il mandato d'arresto, la confisca dei beni e le controversie di modesta entità economica.
Altri progetti finanziati dalla Unione europea sono focalizzati su temi di grande rilevanza e di particolare complessità per il contesto economico-produttivo o sociale, ove si chiedono alle nuove tecnologie strumenti per favorire l'uniforme applicazione delle norme e una effettiva tutela giudiziaria. Fra questi, il progetto i-Support - Case Management and Communication System for the Recovery Abroad of Maintenance riguarda la Convenzione dell'Aia del 2007 sull'esazione internazionale di prestazioni alimentari nei confronti di figli e altri membri della famiglia e il protocollo sulla legge applicabile in materia di prestazioni alimentari. i-Support svilupperà un sistema di Case Management and Secure Communication per consentire agli Stati Membri dell'UE di applicare e controllare la gestione delle pratiche in ottemperanza a tale convenzione. Ciò porterà beneficio a milioni di persone, adulti e bambini, a livello europeo e internazionale, riducendo inoltre la dipendenza dai servizi di previdenza e pubblica sicurezza.
Un altro aspetto che deve essere affrontato in una dimensione trans-nazionale riguarda la raccolta, custodia e trasmissione di dati nelle investigazioni giudiziarie e nei procedimenti giudiziari. Su questo tema il progetto EVIDENCE - European Informatics Data Exchange Framework for Courts and Evidence intende fornire un quadro delle norme esistenti e degli standard tecnologici adottati nei Paesi membri e proporre linee guida e concetti condivisi per lo sviluppo di regole uniformi relative alla digital forensic.
La partecipazione dell'Istituto alle iniziative europee di condivisione di standard e infrastrutture, in molti casi a fianco del Ministero della Giustizia italiano, ha rafforzato la collaborazione anche a livello nazionale. In particolare, l'Istituto collabora con la Corte di Cassazione per l'attribuzione ai documenti della banca dati ItalgiureWeb di identificatori e metadati conformi agli standard europei di e-Justice. L'iniziativa ha per oggetto l'estrazione automatica dei riferimenti giurisprudenziali e normativi dai testi delle sentenze della Corte di cassazione e la conversione dei relativi metadati per l'indicizzazione nel portale e-Justice (applicazione dello standard ECLI). La collaborazione riguarda anche gli aspetti del multilinguismo, attraverso la mappatura del tesauro Teseo del Senato con il tesauro multilingue Eurovoc.
Studiare il ruolo innovatore della giurisprudenza
La giurisprudenza è andata acquistando un ruolo sempre più rilevante all'interno del processo di integrazione e armonizzazione fra il livello normativo sovranazionale e quello nazionale. Le tecnologie digitali, oltre a supportare gli aspetti gestionali dell'amministrazione della giustizia, forniscono anche nuovi strumenti di indagine empirica nell'ambito del processo di innovazione giuridica. Da un lato tali strumenti consentono la visione comparata dei sistemi normativi nazionali, dall'altro monitorano, attraverso i comportamenti delle corti, i mutamenti giuridici. In questo ambito i progetti cui partecipa l'Istituto vertono sulla definizione di impianti metodologici generali come pure su temi specifici, in particolare la neurogenetica e le neuroscienze. L'ITTIG partecipa infatti al progetto L'amministrazione della giustizia in Italia: il caso della neurogenetica e delle neuroscienze. Si tratta di un progetto finanziato dal Ministero dell'Università e della ricerca nel 2013, cui partecipano sei istituti di ricerca del CNR e l'Università di Roma "La Sapienza". La complessità del tema richiede un'analisi multidisciplinare, rivolta alle dimensioni etiche, giuridiche e sociali dell'impiego della neurogenetica e delle neuroscienze nel sistema della giustizia in Italia. Scopo del progetto è promuovere l'accreditamento e lo scambio di buone prassi tra operatori del diritto, istituzioni e esperti competenti a livello biomedico, antropologico-culturale, psicologico-giuridico ed etico-sociale. L'ITTIG, attraverso la selezione e raccolta delle sentenze italiane relative al tema della neurogenetica e delle neuroscienze (in ambito civile e penale e in tutti i gradi di giudizio) fornisce il corpus su cui condurre svariati livelli d'analisi (terminologica, concettuale e sostanziale). L'esame dei comportamenti delle corti consente la rivisitazione di categorie tradizionali della scienza giuridica, in particolare in tema di valutazione della capacità di intendere e volere dell'imputato.
Il metodo d'indagine empirica si allarga poi alla valutazione dell'impatto della dottrina nella produzione giurisprudenziale nel progetto PRIN Il rinnovato ruolo delle Corti, dottrina e società inclusiva: l'impatto dei formanti dottrinali sulle corti di vertice, coordinato dall'Università degli Studi di Torino. La ricerca si propone di verificare se e in quale misura le opinioni degli studiosi del diritto influenzino le posizioni dei giudici nei diversi ordinamenti ed, eventualmente, quale funzione svolga la citazione dottrinaria nella motivazione delle decisioni. Gli indicatori alla base dello studio sono rappresentati dalle citazioni di letteratura giuridica nelle sentenze delle Corti costituzionali supreme, europee, internazionali e nazionali, individuati nel corpus delle sentenze digitalizzate.
Misurare il diritto
Esiste indubbiamente una correlazione fra la progressiva tendenza della scienza giuridica a valorizzare e dare peso ai risultati del metodo empirico e la disponibilità di strumenti di indagine sempre più raffinati offerti dalle tecnologie informatiche. I modelli delle discipline sociali ed economiche, tradizionalmente basati su metodi statistici, probabilistici e simulativi, offrono nuove chiavi di lettura dei fenomeni giuridici. Dal punto di vista tecnologico si tratta di un ampio settore di sperimentazione, altamente rinnovato grazie all'avanzamento delle tecnologie nel campo di data mining, knowledge extraction, e in generale, della capacità di trattare e selezionare, da grandi masse di dati, elementi di informazione rilevanti. Uno dei metodi utilizzati è la network analysis, vale a dire la scoperta e l'interpretazione delle interconnessioni emergenti da grandi masse di dati. Nel settore del diritto tale metodo è utilizzato, fra l'altro, per evidenziare indicatori di fenomeni di innovazione negli orientamenti giurisprudenziali. In questo settore l'ITTIG ha in corso due progetti.
1) La rete di citazioni delle sentenze della Consulta: 60 anni di sentenze della Corte Costituzionale analizzate attraverso le tecniche di network analysis, condotto in collaborazione con l'Università di Torino - Dipartimento di Scienze Giuridiche. Il progetto utilizza l'intero corpus delle sentenze della Corte Costituzionale per tracciare, attraverso analisi quantitative e qualitative un disegno dell'evoluzione degli indirizzi giurisprudenziali della Consulta e, attraverso queste, dei mutamenti del sistema normativo.
2) EUCaseNet, in collaborazione con le Università del Sannio (dipartimento DEMM - Corso di laurea in Giurisprudenza) e di Salerno (Dipartimento di Informatica, ISISLab), mira ad applicare le tecniche di data mining e network analysis all'intero corpus della giurisprudenza dell'Unione europea (provvedimenti della Corte di giustizia e del Tribunale) allo scopo di fornire nuovi strumenti per lo studio dell'evoluzione dell'ordinamento europeo, anche sperimentando metodi visuali di information retrieval.
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