23/11/2021
Dall'8 al 13 novembre 2021 si è svolta la prima edizione del FEBS Advanced Course intitolato “Cellular Stress and ADP-ribosylation” organizzato da Michael Hottiger (Università di Zurigo), Giovanna Grimaldi (Istituto per l’endocrinologia e l’ oncologia sperimentale “G. Salvatore” del Cnr) e Daniela Corda (Dipartimento di scienze biomediche del Cnr).
Il corso è stato uno dei primi ad essersi svolto in presenza dopo la “lunga pausa” dettata dalle restrizioni Covid-19 ed ha visto la partecipazione di importanti esperti internazionali nel campo dello stress cellulare e dell’ ADP-ribosilazione. Sono stati affrontati e condivisi importanti argomenti e risultati, ponendo le basi per nuove e proficue collaborazioni.
In particolare, emerge quanto il campo si stia focalizzando sempre di più verso la comprensione dei meccanismi molecolari alla base dello stress cellulare, attraverso l’identificazione di enzimi e substrati coinvolti nelle vie di segnalazione, spesso alterate nelle patologie tumorali e neurodegenerative. Tale obiettivo si rende possibile grazie all’avanzamento tecnologico ottenuto nel campo della biologia cellulare, chimica, spettrometria di massa, bioinformatica e imaging avanzato.
Di grande rilevanza è lo sviluppo di nuovi farmaci -attualmente in phase I clinical trials- capaci di inibire l’azione di alcune mono-ADP-ribosiltransferasi delle famiglia delle PARP responsabili della resistenza acquisita da cellule tumorali ai classici trattamenti chemioterapici.
Accanto a questo, altresì importante è la caratterizzazione dell’azione anti-virale di alcuni membri della famiglia delle PARPs, la cui espressione risulta essere stimolata da interferone di tipo I a seguito dell’ infezione virale. Questi enzimi svolgono un ruolo importante anche nell’ infezione causata anche da SARS-CoV2 e da altri virus endemici e dunque la comprensione del meccanismo molecolare alla base della loro azione pone le basi per l’ utilizzo di questi targets come terapia antivirale.
In ultimo, ma non di minore significatività, è la definizione di un nuovo meccanismo di azione utilizzato dal batterio Legionella pneumophila, causa di insorgenza di polmonite acuta, la legionellosi o nota anche come malattia dei legionari. Dopo l'infezione, il batterio espelle più di 300 proteine effettrici nella cellula ospite, alterandone il metabolismo a favore della sopravvivenza e proliferazione batterica. Una delle vie di segnalazione maggiormente alterate è il sistema di ubiquitinazione della cellula ospite: la tossina batterica modifica l'ubiquitina mediante fosforibosilazione. Questa ubiquitina modificata viene quindi trasferita alle proteine della cellula ospiti bloccando così funzioni chiave per la sopravvivenza cellulare.
L’importanza di questi studi basati sull’identificazione di nuovi targets farmacologi e/o diagnostici si inquadra quindi nello sviluppo sempre più crescente della medicina personalizzata, obiettivo ormai prioritario della medicina contemporanea.
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