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Una ricerca italiana analizza il fenomeno atmosferico che colpì il "Bayesian"

18/04/2025

Una ricerca svolta congiuntamente dal Dipartimento di Fisica e Astronomia “Antonio Righi” dell’Università di Bologna, dall'Istituto di scienze dell'atmosfera e del clima del Cnr (Cnr-Isac), dall'Agenzia ItaliaMeteo, ARPAE e PRETEMP ha analizzato con grande dettaglio le condizioni meteorologiche in cui è avvenuto il naufragio dello yacht “Bayesian” il 19 agosto 2024 a Porticello, in Sicilia.

Lo studio, pubblicato recentemente sulla rivista britannica Weather della Royal Meteorological Society, ha evidenziato come non esistano prove a supporto della presenza di una tromba marina nella zona di Porticello quella notte, mentre risulta più probabile la presenza di un downburst.

Alle 4:06 del 19 agosto 2024 lo yacht “Bayesian” è affondato al largo di Porticello, in Sicilia, dopo essere stato colpito da un forte temporale. Il naufragio causò sette vittime, il numero più alto a causa un temporale in Italia dal 1970, escludendo le alluvioni.

Inizialmente alcune testimonianze hanno riferito che lo yacht era stato affondato da una tromba marina. Tuttavia, nessun documento fotografico (o video) di tale vortice è mai stato riportato. “Lo yacht potrebbe esser stato colpito da un downburst, ossia da correnti discendenti generate da alcuni temporali che possono superare i 100 km/h e causare localmente ingenti danni” suggerisce Francesco De Martin, dottorando dell’Università di Bologna e primo autore dell’articolo. “Sia le trombe marine che i downbursts sono fenomeni relativamente comuni nel Mar Mediterraneo, specie tra la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno quando il mare caldo fornisce l’energia necessaria per sviluppare intensa convezione atmosferica” aggiunge Mario Marcello Miglietta, dirigente di ricerca del Cnr-Isac.

“Le condizioni atmosferiche nella notte del 19 agosto 2024 erano favorevoli sia per lo sviluppo di downbursts che di trombe marine, grazie all’arrivo di un fronte freddo sul Mar Tirreno e al forte vento in quota” afferma Matteo Siena, dottorando dell’Università di Bologna. Tuttavia, “l’analisi delle immagini satellitari ha suggerito che il temporale che ha colpito il Bayesian fosse di tipo lineare. Questo tipo di temporali è solitamente responsabile di downbursts o più in generale di forti raffiche di vento” spiega Michele Martinazzo, post-doc dell’Università di Bologna.

“I dati radar avrebbero aiutato a dipanare i dubbi, ma purtroppo non sono disponibili per quella notte sulla Sicilia Occidentale”, osserva Federico Pavan del gruppo PRETEMP. “In assenza di questi, le uniche osservazioni utili in zona sono alcuni video pubblicati in rete e i dati di alcune stazioni meteo, i quali mostrano la presenza di forti raffiche di vento lineari, ma non emergono indizi che suggeriscono la presenza di una tromba marina”. “In assenza, quindi, di elementi a favore dell’ipotesi della tromba marina, il fenomeno meteorologico che più probabilmente ha colpito il "Bayesian" è stato un downburst” conclude la professoressa Silvana Di Sabatino dell’Università di Bologna.

Lo studio ha anche cercato di capire quanto fosse predicibile il temporale che ha colpito lo yacht. “Anche se una previsione accurata dei temporali non è ancora oggi possibile, si possono delineare delle aree in cui la probabilità di temporali forti è più alta” afferma De Martin. “Il giorno prima dell’evento i modelli a nostra disposizione indicavano il possibile sviluppo di temporali associati a forti raffiche di vento nei pressi delle coste siciliane settentrionali nella notte del 19 agosto” osserva Thomas Gastaldo, meteorologo di ARPAE in comando presso l’Agenzia ItaliaMeteo. Correttamente, la Protezione Civile aveva emesso un’allerta gialla per temporali sulle coste della Sicilia settentrionale. “Questo tragico episodio ha evidenziato da un lato quanto l’Italia sia esposta ai rischi connessi ai temporali forti e localizzati, dall’altro lato ha anche evidenziato che un’indicazione precoce delle aree esposte a questi fenomeni sia possibile” conclude Miglietta.

Perché l’allertamento sia efficace serve uno sforzo delle Istituzioni sia per cercare di potenziare le capacità di previsione e monitoraggio dei temporali forti, sia per cercare di migliorare la comunicazione del messaggio di allerta al cittadino. “Siamo consapevoli che nel caso dei temporali è più difficile per il cittadino comprendere correttamente un’allerta” - riflette De Martin - “Tuttavia, il caso del Bayesian insegna che non bisogna sottovalutare questi fenomeni ed è meglio prendere tutte le precauzioni necessarie”.

Per informazioni:
Mario Marcello Miglietta
Cnr-Isac
m.miglietta@isac.cnr.it