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Il riscaldamento globale e l'aumento dell'area bruciata dagli incendi estivi in area mediterranea

05/10/2018

L'incendio del Monte Pisano e di Calci (Pisa) a fine settembre, alle spalle della Torre di Caprona. Immagine riprodotta da Pisanews e Legambiente Valdera
L'incendio del Monte Pisano e di Calci (Pisa) a fine settembre, alle spalle della Torre di Caprona. Immagine riprodotta da Pisanews e Legambiente Valdera

I risultati di un lavoro appena pubblicato su Nature Communications, con la partecipazione dell’Istituto di geoscienze e georisorse del Cnr nell’ambito di una collaborazione di ricerca guidata da Marco Turco dell’Università di Barcellona, indicano la probabilità di un forte aumento dell’area bruciata dagli incendi estivi in Europa mediterranea nei prossimi decenni. In particolare, se la temperatura media globale cresce oltre il limite di 1.5 °C al di sopra dei valori pre-industriali, viene stimato un possibile aumento di più del 50% dell’area bruciata in estate, anche tenendo conto dei potenziali adattamenti degli ecosistemi. Per aumenti fino a 3 °C viene stimato addirittura un raddoppio dell’area potenzialmente bruciata. Questi risultati rinforzano la necessità di limitare il riscaldamento globale sotto la soglia di 1.5 °C, in accordo con le posizioni espresse recentemente dalla Commissione Europea, e confermano la necessità di utilizzare metodologie di previsione statistica stagionale per stimare, con alcuni mesi di anticipo, la possibile intensità degli incendi attesi per la successiva estate

Per informazioni:
Antonello Provenzale
Cnr-Igg
antonello.provenzale@cnr.it