26/06/2020
La recente pandemia da Covid-19 è stata raccontata principalmente attraverso i numeri, prodotto di modellizzazioni matematiche necessarie ad orientare la risposta dei governi nazionali all’emergenza sanitaria che negli ultimi mesi ha paralizzato il mondo.
I numeri hanno catalizzato l’attenzione di politici e cittadini: sono la base su cui sono state definite, tra le altre, le previsioni di diffusione del virus e le misure del lock down. Misure che hanno chirurgicamente inciso sulla nostra vita sociale, nonostante il contesto di grande incertezza. In tali circostanze, la seduzione dei numeri, nel loro ruolo di strumenti precisi, accurati e neutrali, può orientare scelte politiche con risultati lontani dalle aspettative.
In un commento pubblicato sulla rivista Nature, un gruppo internazionale di ventidue esperti e studiosi, tra cui Monica Di Fiore dell’ufficio Information and Communication Technology del Consiglio nazionale delle ricerche, esprimono le loro preoccupazioni per l’uso di modelli matematici che promettono più precisione di quanta possano offrirne, affermando che i modelli che trascurano l’incertezza possono danneggiare la credibilità della scienza e il suo rapporto con la società, oltre a veicolare un falso senso di sicurezza e controllo.
Secondo Andrea Saltelli – professore al Centro per lo studio delle discipline scientifiche ed umanistiche dell’Università di Bergen, in Norvegia, e primo autore del commento: “Sono necessarie nuove norme sociali per costruire ed usare assieme modelli che diano risposte efficaci alla politica. I modelli non debbono essere usati per proiettare più certezza di quanto siano in grado di produrre e la politica non deve delegare le sue scelte alla supposta neutralità dei modelli utilizzati.”
Gli autori propongono cinque principi da seguire per assicurare la trasparenza e la solidità dei modelli nei processi di decisioni politiche. Le linee guida proposte combinano approcci statistici con norme sociali da osservare durante l’intero processo, dalla concettualizzazione della modellizzazione fino all’effettiva implementazione di politiche basate su di essa.
Il gruppo di accademici sostiene che le ipotesi alla base delle modellizzazioni dovrebbero essere rese esplicite; le incertezze delle ipotesi dovrebbero essere sistematicamente esplorate nelle loro conseguenze; la complessità di un modello non dovrebbe essere un obiettivo in sé ed il ricorso a modelli complessi dovrebbe essere sempre ponderato con il grado di incertezza che essi incorporano; le limitazioni della modellizzazione dovrebbero essere dichiarate in maniera trasparente e la inclusività dell’analisi garantita dal coinvolgimento degli attori sociali, i cui punti di vista debbono essere integrati nella costruzione di un modello.
“Non chiediamo la fine della quantificazione né modelli apolitici", conclude Monica Di Fiore. "Il manifesto riconosce che un modello, costruito in modo appropriato, è strumento di conoscenza essenziale per la società. Per preservare questo strumento prezioso è necessaria la trasparenza dei modelli e la comunicazione completa, seguendo i principi dell’appello che abbiamo definito #ModelResponsibly.
Per informazioni:
Andrea Saltelli
andrea.saltelli@gmail.com
Monica Di Fiore
monica.difiore@cnr.it
Tommaso Portaluri
t.portaluri@gmail.com
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